giovedì 5 luglio 2012

5 Luglio 2012 - Trucchi e Trucchetti...

L'altro giorno sono andato al solito posto per provare a prendere qualche pescetto e per provare la pastura per barbi che ho realizzato domenica grazie ad una ricetta trovata su Internet.

Si tratta di mescolare:
300 grammi di pan grattato
500 grammi di crocchette per cani macinate
100 grammi di farina bianca
100 grammi di pecorino
Un po' di sale...

Ho riempito poi un barattolo di gelato vuoto da 500 grammi e l'ho messo nella borsa frigo.

Arrivato sul posto ho trovato Aldo, Andrei (ti pareva!) e anche altri due ragazzi che pescavano con delle belle bolognesi da 7 metri. La riva era praticamente loro. C'era pochissimo spazio per pescare dato che, specie il più esperto dei due, realizzava una passata lunga che, fattivamente, impediva di pescare senza dargli noia. Essendo arrivati loro per primi, gli spettava la precedenza e quindi ho preferito non aprire neanche le canne ed approfittare per preparare le palle di pastura. Insieme allo sfarinato infatti mi sono portato una borraccia con acqua, che ho provveduto ad aggiungere a piccole dosi alla polvere. Ho iniziato quindi a lavorare l'impasto e a creare delle palle tipo polpetta (la foto non è mia ma potrete vedrete cosa intendo).


Mentre i due ragazzi pescavano, ho notato che quello più esperto utilizzava una tecnica di passata che ha attirato la mia attenzione. Mi sono quindi avvicinato per guardare meglio ed ho notato che teneva il dito indice appoggiato sulla bobina del filo. In pratica lui effettuava la seguente sequenza:

1) Apertura dell'archetto del mulinello per liberare il filo
2) Lancio in acqua nel punto desiderato a monte della corrente
3) Smanovellata per chiudere l'archetto e lento recupero durante l'inizio di passata mentre il galleggiante va alla deriva
4) Quando il galleggiante sorpassava la linea ideale in corrispondenza del ragazzo, lui riapriva l'archetto per liberare nuovamente il filo, ma lo bloccava velocemente appoggiando l'indice sul filo.
5) Per permettere al filo di scorrere e alla lenza di "derivare" a valle, ogni tanto allentava la pressione dell'indice sul filo, permettendogli di uscire
6) Questo sistema di continui e graduali START-STOP permetteva di effettuare la cosiddetta "trattenuta" di cui ho già parlato.
7) In caso di abboccamento, lui procedeva immediatamente a ferrare, sempre bloccando il filo col dito per impedire che questo potesse scorrere ancora.
8) A questo punto, dopo la ferrata, una veloce smanovellata per chiudere l'archetto ed iniziava la fase di combattimento e recupero.

(Quello della foto non è il ragazzo, l'ho presa da Internet. Lui usava l'indice mentre la persona ritratta usa il dito medio. Ma l'effetto è lo stesso.)

Con questo sistema il ragazzo faceva delle passate lunghissime, non limitate dal blocco del filo, e poteva allo stesso tempo fare la "trattenuta" senza agire sulla canna e quindi perdere sensibilità e realizzarla a "strattoni" come capita di fare a me.

Interessante no? Non appena possibile la provero!

E le palle di pastura?

Quando ho avuto modo di entrare in acqua, dopo la partenza dei due ragazzi, le ho lanciate in acqua a monte della mia posizione, lanciandole a circa 8-10 metri di distanza. Ma ora ho un dubbio. Se le palle realizzate da me hanno poca disgregazione e la corrente non è tanto forte, non sarebbe meglio lanciarle in una posizione più vicina alla mia verticale? Non vorrei che i pesci tendessero a rimanere troppo in alto rispetto alla zona di effettiva cattura... Mah... dovrò sperimentare ancora un po'...





1 commento:

  1. Sei la solita "capra" il tipo che hai messo in foto ha l'archetto del mulinello chiuso !!!!! Probabilmente lui non usa la frizione ma tiene la leva di non ritorno del mulinello aperta. E' l'unica vera alternativa valida da usare con i mulinelli non dotati di leva full control. Nei mulinelli usati ai "mie tempi" nella pesca "all'inglese" quello che contava era la velocità di recupero, una bello e grande bobina (aero). La frizione lascia a desiderare. Pertanto per evitare i problemi derivati dall'inerzia della frizione "stretta" e a dover serrare in prossimità della "guadinata" si ricorreva all'espediente di tenere la leva di non ritorno aperta regolando la quantità di filo da dare al pesce in trazione col la manovella .... Ci vuole mano o manico !!!!!!
    ciao
    Pesca sereno !!!

    RispondiElimina