venerdì 29 giugno 2012

29 Giugno 2012 - Episodi divertenti!


La pesca ogni tanto sorprende. Non c’è dubbio.
Io appartendo a quella categoria di persone che crede poco alla fortuna. Sono un determinista. Esistono cause ed effetti che a loro volta producono altre cause ed altri effetti in una catena interminabile. La fortuna diciamo che si tratta di un evento di cui semplicemente non troviamo (ancora) il motivo, la causa, della sua manifestazione.
Ieri sera sono tornato al fiume. Non c’era nessuno, neanche Andrei. Per non perdere tempo ho subito indossato i wader per essere pronto ad entrare immediatamente in acqua. Ho preso cassetta, canne e esche e mi sono avvicinato alla riva. Anche ieri ho scelto di utilizzare la bolognese Veret da 6 metri.  Avevo preparato la lenza in modo diverso dal solito. Normalmente uso un galleggiante da 2 grammi e realizzo una piombatura “a scalare” con peso decrescente all’avvicinarsi della doppia asola che collega la lenza madre al terminale. L’altro giorno, quando ho preso quel bel cavedano, avevo utilizzato questo tipo di lenza che è caratterizzata da una maggiore volatilità, ovvero tende a non rimanere troppo aderente al fondale e “svolazza” un po’ staccandosi dal fondo. Minore è la corrente più la piombatura dovrebbe essere estesa, coprendo una quantità di filo maggiore, per garantire morbidità alla lenza. Se invece la corrente è più intensa, molti ravvicinano i piombi creando una maggiore concentrazione vicino al terminale in modo da evitare che la corrente lo sollevi troppo dal fondo. Ieri ho provato una montatura inversa. Concentrazione di pallini vicino alla doppia asola e poi a scalare in direzione del galleggiante. Terminale più corto del normale e piombini tutti dello stesso peso. Avevo letto di questa lenza e ho voluto sperimentarla. Questa particolare geometria serve per tenere il più possibile l’esca aderente al fondo facendogli letteralmente pennellare il suo profilo. E’ l’esca più adatta a quei pesci che mangiano sul fondo, come i barbi.  Questo pesce ha la bocca rivolta verso il basso, proprio per “grufolare” meglio sul fondale. Se l’esca è troppo volatile, gli passa sopra la testa e lui manco la vede.
Sono entrato in acqua e la sensazione di freschezza è stata ancora una volta meravigliosa. La mia bisaccina nera messa a tracolla conteneva la fionda, lo slamatore, dei terminali di ricambio ed era mezza piena di bigattini per essere pronto a fare una bella pasturatina. Arrivo sul punto di pesca e preparo la prima fiondata. Ahimè con la canna in mano, tenuta alta per evitare che il mulinello si bagni, lanciare correttamente con la fionda è cosa complicata. I primi tre lanci vengono uno schifo infatti. Decido allora di fare con le mani, senza fionda. Il giorno prima avevo messo nel barattolo dei bigattini un po’ di farina di mais, che serve ad assorbire il loro essudato e anche a ridurre l’odore e il calore sviluppato dall’attrito che hanno l’uno con l’altro. Normalmente utilizzo una farina a grana un po’ grossa mentre quella di ieri è molto fine, simile a quella di grano tenero doppio zero. Ad ogni manciata quindi lanciavo non solo bigattini ma anche un po’ di farina. Ogni lancio un PUFF! Una bella nuvoletta di polvere giallastra che si spargeva su tutto il mio corpo!
Ho usato la strategia che l’ultima volta è stata vincente:  Bigattini… Passata… Bigattini… Passata… Ma nulla… Nulla! Manco un’abboccatina.
Vedevo il galleggiante tracciare il fondo, con una serie di tremolii in verticale, sintomo che l’esca stava camminando correttamente sul fondale. Tecnicamente era tutto a posto…ma nulla… Di pesce manco l’ombra.
Ho intensificato la pasturazione cercando anche di essere più preciso con i lanci.
Per limitare i PUFF di farina ho provveduto a bagnare i bachini infilando la mano nell’acqua fresca che scorreva sotto di me.
Niente da fare!
Dopo circa un’ora è arrivato Aldo con la sua bicicletta. Ci siamo salutati e gli ho raccontato che non si pescava nulla. Gli ho spiegato anche che tipo di lenza stavo usando e lui ha obbiettato che forse era un po’ troppo pesante per come era stata montata.  Il pesce, quando abbocca, se sente troppa resistenza alla trazione si insospettisce e, nel dubbio, sputa e scappa.
Dopo altri 15 minuti, passati in silenzio quasi assoluto, con pesci che saltavano qua e la ma ben lontano dalla mia zona (bastasi!) finalmente il primo pesce! Un barbetto di circa 12 cm. Nulla di eccezionale, ma mai lamentarsi troppo. Ho sperato che avessero iniziato ad avere fame, macchè… di nuovo il nulla assoluto.
Ad un tratto però è capitato il fatto divertente!
Durante l’ennesimo lancio di bigattini, tenendo la canna alta, la lenza si è accidentamente arrotolata intorno alla parte alta del fusto. Ho guardato su e ho visto il galleggiante avvolto intorno alla canna e il finale di lenza pendere libero. Uffa! Che scocciatura! Mi sarebbe toccato metterci mano per svolgere la lenza ma farlo dentro l’acqua rende tutto più complicato.
Per evitare che il mulinello finisse annegato ho messo la canna parallela all’acqua tenendola sollevata all’altezza del petto. Lentamente ho iniziato a far scorrere la canna nelle mani per avvicinarmi al punto dell’”impiccio”. Ad un tratto la canna ha iniziato a vibrare e tremare forte. Ho avuto paura che, avvicinandomi alla cima, la stessi facendo flettere troppo. Ha continuato a tremare come impazzita. L’ho velocemente ripresa per il manico riportandola in verticale e… Non mi ritrovo con un pesce attaccato all’amo? Un triotto di dieci, dodici centimetri! Io e Aldo siamo scoppiati a ridere! Non potevo slamarlo da solo e quindi mi sono avvicinato alla riva dove Aldo è stato gentilissimo e mi ha aiutato a liberarlo e a rimettere a posto la lenza. Più mettevamo mano alla lenza e più ci veniva da ridere.
Rimesso tutto a posto sono rientrato in acqua di buonissimo umore.
Ho effettuato il solito lancio con la canna ma, dopo l’ennesima passata a vuoto, ho iniziato il recupero della lenza con la manovella. Mi sono però fermato a metà senza recuperarla tutta.
Ho alzato la canna e ho appoggiato l’esca delicatamente nell’acqua, senza neanche immergere il galleggiante. A questo punto mi sono girato verso Aldo e gli ho detto: “Bhè… Visto mai…”.

Pescate sereni...
Leonardo


giovedì 28 giugno 2012

28 Giugno 2012 - I commenti del Maestro Remoto

Mauro, il mio Maestro Remoto (vive in provincia di Lucca!), ha letto il mio diario di pesca e mi ha mandato qualche commento, evidenziato in giallo, che mi fa piacere riportare qui per non perderne traccia.

Quando ho scritto circa l'utilità della leva di combattimento del mulinello Mitchell:

"Più che altro quando stai guadinando … con una mano guadini con l'altra tieni la canna. Se il pesce da l'ultima scodata, strappa … Se tieni lenta la frizione non riesci a guadinare … La leva è una mano in più!"

Quando ho parlato dei bigattini "ciucciati" e ho scritto...E’ una preda assai diffidente che se si accorge che c’è qualcosa che non va, un filo troppo spesso, un amo troppo evidente, una resistenza eccessiva data dalla piombatura, preferisce sputare l’esca e tagliare la corda. 
(Niente di più sbagliato !!!  Il barbo “assaggia” l'esca con una sonora codata …. pertanto in presenza di grossi barbi si trovano spesso i bachini “schiacciati” e non è raro prenderli per la coda … il cosiddetto bachino “ciucciato” è sintomo di pescetto e se "a calzino" o “fantasma” di un cavedanello !!!)

Quando ho descritto il recupero finale del cavedano: "Prendo lo straccio bianco che ho infilato in una bretella e lo agguanto dopo averlo sollevato dall’acqua." (Niente straccio …. mano umida!!)

Una simpatica battuta... "Fantastico! E’ ancora più grande di quello che credevo. Sono poco meno di 40 centimetri!" (O lo scorci o faccio 'na strage disse il cacciatore al pescatore)

E nel finale... "Mentre slamavo il pesce e Aldo si complimentava con me dicendomi che finalmente si tornava a pescare, continuavo a pensare a Mauro e alla felicità che avrei provato nel raccontargli questa avventura e nel dirgli “Caro Amico mio… Avevi ragione tu!”.

IO HO SEMPRE RAGIONE (a pesca)…... …. Alleggerisci e monta filo e amo come ti ho detto ….. ne devi prendere uno a giro (ad ogni passata) !!!  Pesca SERENO........ Era Ora....

Grazie Maestro!
Leonardo