martedì 16 aprile 2013

15 Aprile 2013 - Vai col Ledgering!


Il primo barbo della giornata!

Ieri sera, dopo il lavoro, sono passato a prendere un po' di bigattini e poi di corsa al fiume. Arrivo nel solito posticino e vedo che c'erano già due persone: un ragazzo sui vent'anni e un signore sulla cinquantina. Canne e mulinelli seri, panchetto professionale, nasse, una mezza quintalata di materiali etc etc. Pescavano entrambi a passata con canne in carbonio da 6 metri, davvero molto belle.
Si erano appostati nel lato sinistro della piccola spiaggetta di "fango indurito" che si trova a pochi metri dal Ponte d'Augusto. Fortunatamente mi avevano lasciato lo spazio sulla destra, decisamente il mio preferito. Da li infatti avrei potuto lanciare nella zona a corrente meno veloce e profonda che precede il ponte di ferro. Mentre i due tipi facevano passate su passate senza prendere nulla, io ho montato la mia canna da ledgering, uno dei miei ultimi acquisti. Vista la profondità dell'acqua e la velocità della corrente, ho optato per un feeder da 55 grammi e per il vettino arancione, quello che permette un casting da 50 a 75 grammi. Avrei perso molto in sensibilità ma per quella grammatura di feeder la scelta è stata praticamente obbligata. Il filo imbobinato nell'Aernos 4000 è un 0.22 regalatomi dai mitici ragazzi di Pescaloccasione Pesca, negozio dove ho acquistato gran parte del materiale che uso per pescare. Come finale ho optato per un 0.12 con amo 16. Purtroppo, visti i tempi stretti, mi sono dovuto adattare a terminali già pronti, lunghi appena una 50-60ina di centimetri. Mi sarebbero serviti almeno 80 cm...ma vabbè... per stavolta si pesca così. Per fare una montatura da ledgering semplice bastano pochi minuti. Dopo aver assemblato i tre elementi della canna e fatto passare il filo negli anelli, si infila la lenza madre in un tubicino di plastica angolato chiamato Anti-tangle (Anti-Incaglio). Questo tubicino, nel punto di piegatura, ha un moschettoncino dove si aggangia il pasturatore o feeder, una scatolina plastica trasparente che si riempie di bigattini. Questa scatolina presenta numerosi fori dai quali escono i bigattini che provvederanno quindi a pasturare la zona. Agganciato a questa scatolina c'è un peso che permette di lanciare il pasturatore alla distanza desiderata ed in più lo tiene fermo sul fondo. Se infatti non ci fosse questo peso, la corrente del fiume potrebbe facilmente trascinare via il pasturatore rendendo vana la sua funzione. Ovviamente ci sono pasturatori con pesi di varia grammatura. A seconda della forza della corrente si useranno pesi sempre maggiori.
Passato il filo nel tubicino si termina con una girella con moschettoncino al quale si aggancerà il nostro terminale. Dato che il tubicino è libero di scorrere sul filo, per evitare di stressare troppo il nodo a valle o per limitare l'escursione a monte, normalmente si usano delle perline di plastica o gomma che fungono da stopper e ammortizzatore. Per il momento io sto utilizzando una soluzione non ortodossa ma più veloce da implementare e che, fino ad ora, ha funzionato. Invece di usare le perline, utilizzo dei piombini spaccati di dimensioni generose che blocco sul filo stringendoli con pinze o con i denti. So bene che non è il massimo... ma fino ad adesso ha funzionato egregiamente. A questo punto l'antitangle ha una possibilità limitata di movimento, proprio come serve a noi. Ora non resta che innestare 2-3 bigattini sull'amo e riempire il feeder.
Fatto questo si lancia...
La mia canna è certificata per un azione di casting (lancio) da 25 a 75 grammi a seconda del vettino utilizzato. Ce ne sono 3 in dotazione, colorati di giallo fluo, verde fluo e arancione fluo. La loro azione di casting è progressiva: il giallo è per pesi leggeri, il verde per pesi medi, l'arancione per grammature più pesanti. E’ una canna economica ma mi sta facendo divertire lo stesso, e poi a crescere si fa sempre in tempo…
Morale della favola, mentre i miei colleghi pescatori andavano avanti a fare passate a vuoto, lancio il mio feeder nel punto prestabilito e appoggio la canna nel paletto. Non passano più di tre minuti che… TANG-TANG-TANG… il vettino picchietta impazzito! Velocemente agguanto la canna e do una bella ferrata. Il pesce c’è, e non è neanche tanto piccolino. Allento un po’ la frizione e inizio il combattimento. Devo fare attenzione a non farlo scappare verso destra, dove c’è un banco di piante sommerse. Se riesce ad arrivare li le possibilità di incagliarsi salgono in modo esponenziale e sarà difficile recuperare il pesce.
Dopo 30 secondi mi accorgo che… non avevo aperto il guadino! Mannaggia! Non imparo mai le lezioni. La prima cosa da fare quando si arriva sul luogi di pesca è aprire il guadino. Se si dimentica di farlo poi magari si inizia a pescare e se abbocca un bel pesciottone sono guai.
Per fortuna che il mio vicino, vistomi in combattimento, mi ha fatto “Che ti serve il guadino?” ed io: “Magari…”. Gentilmente ha preso il suo lungo guadino e mi ha dato una mano per spiaggiare il pesce. Si è trattato di un bel barbo, circa 36-38 cm, sui 5-6 etti. Niente male per iniziare no? Dal tono di voce, i miei vicini hanno rosicato un po’ nel vedere un tipo vestito da mezzo bifolco con una canna economica, tirare su quel bel barbo mentre loro erano ancora al palo. E la cosa divertente è stata che quel barbo è stato solo il primo! Con una certa regolarità ho tirato su pesci, tra barbi di varie dimensioni e rosciole, mentre i miei vicini si sono dovuti accontentare di pochissime rosciole e di un barbetto da 12-15 cm.
Il momento più interessante è stato quando un pesce, allamato, è riuscito a nascondersi nel banco di piante. Pensavo che avrei dovuto rompere la lenza. Era completamente bloccata. Ho provato di tutto: tirare, mollare, allentare la frizione, aprire l’archetto, strattonare… nulla da fare. Poi, finalmente, tirando verso il basso si è sbloccato e sono riuscito a recuperare il pesce.
Pochi minuti dopo mi è accaduta nuovamente la stessa cosa. Ma mi è andata peggio e sono stato costretto a rompere il terminale.
Alle 20.00 ho smontato il tutto e sono tornato a casa con un sorriso sulle labbra bellissimo…
Chi dice che “Una brutta giornata di pesca è sempre meglio di una bellissima giornata di lavoro.”, bhè, ha perfettamente ragione.

Leonardo

PS Tutti i pesci sono stati immediatamente rilasciati